Capitolo 1: Infanzia in Villa
Sin da quando ero bambino, vivevamo in una villa a tre piani. Al piano terra c'era il nostro appartamento, con un piccolo giardino dove mia madre coltivava fiori e durante l'estate mi montavano una piscina. Di fronte a noi viveva una vecchietta con un cagnolino che abbaiava continuamente senza motivo.
Al primo piano abitavano due famiglie con bambini molto più grandi di me che non volevano avere niente a che fare con un bambino più piccolo. Il secondo piano era occupato da una sola famiglia, e lì viveva Laura, una bambina della mia stessa età che non sopportavo.
Laura e io frequentavamo lo stesso asilo, e lei continuava a strapparmi i giocattoli dalle mani e a disturbarmi quando cercavo di giocare con gli altri. Era una bambina paffuta con capelli perennemente spettinati e spesso faceva capricci. Tirai un sospiro di sollievo quando cominciai la prima elementare e lei non era nella mia classe. Ma, con mio grande disappunto, tre giorni dopo l'inizio della scuola, eccola lì, camminando con aria di superiorità e sedendosi proprio dietro di me.
Capitolo 2: La Rivalità Continua
Ogni giorno era un inferno. Laura continuava a disturbarmi, pungolandomi con la penna o urtandomi ogni volta che passava. Litigavamo costantemente, e mia madre mi ripeteva che non avrei dovuto trattare così le ragazze. Ma il problema era Laura, non io. Lei era sempre la prima a provocare. La nostra antipatia reciproca era evidente.
Quando terminammo la scuola media, i genitori di Laura la mandarono a studiare in una prestigiosa scuola in un'altra città, da una zia. Io ero felicissimo di non doverla più vedere. Ma mia madre si era avvicinata molto alla madre di Laura, e spesso trascorrevano del tempo insieme nel nostro giardino.
Capitolo 3: Un Compleanno Inatteso
Per il mio diciottesimo compleanno, i miei genitori organizzarono una grande festa. Invitarono i miei amici e anche molti ospiti a loro vicini. Avevamo affittato un grande locale, e c'era molta gente. A metà della festa, notai una ragazza molto carina e decisi di andare a conoscerla. Ma sulla strada mi bloccò Laura, in persona. Fu una sorpresa molto sgradevole. Non potevo credere che fosse lì, al mio compleanno. Era dimagrita e sembrava molto curata. Se non fosse stata Laura, l'avrei trovata persino attraente.
Provai ad evitarla, ma lei iniziò a lamentarsi di qualcosa. Non volevo rovinare la festa, mia madre aveva messo tanto impegno nell'organizzazione. La presi per mano e la trascinai fuori dalla sala, in un ripostiglio. Continuava a urlare, non era cambiata affatto. Non sapevo come farla smettere, così la baciai. Non so cosa mi prese in quel momento.
Capitolo 4: La Rivelazione di Laura
Il bacio la fece tacere e lei scappò via, sbattendo la porta. Non si avvicinò più a me per tutto il giorno. Nei giorni successivi, non riuscivo a smettere di pensare a Laura, alle sue labbra morbide e al suo profumo. Questo mi irritava terribilmente. Come potevo aver baciato quella ragazza odiosa? E ora continuavo a pensare a lei.
Un giorno, mentre ero solo a casa, suonò il campanello. Aprii la porta e trovai Laura. Disse che voleva parlarmi. La feci entrare e le dissi che poteva parlare liberamente perché eravamo soli. Poi accadde l'inaspettato: si lanciò su di me con dei baci. Capì subito che avevo desiderato quel momento per giorni. La spinsi dolcemente verso la mia stanza e cadde sul letto. Non avevo molta esperienza con le ragazze, e non sapevo quanti ragazzi avesse avuto Laura, ma era sicuramente più esperta di me.
Capitolo 5: Un Addio Silenzioso
Dopo la nostra intimità, mentre eravamo sdraiati sul letto, Laura mi disse che l'avevo delusa come sempre. Non avevo mai capito i suoi desideri. Era innamorata di me fin dall'infanzia, ma io non reagivo ai suoi segni di attenzione. E ora, avendo ottenuto ciò che voleva in tutti questi anni, si era resa conto di essersi sbagliata su di me. Rimasi molto sorpreso dalla sua rivelazione. Per tutto questo tempo pensavo che ci odiassimo a vicenda. Non avevo mai pensato a una relazione con lei e tutto ciò che stava accadendo mi sembrava irreale. Ci siamo lasciati in silenzio e successivamente, quando ci incontravamo per caso, ci limitavamo a un semplice cenno del capo.
Adesso, a distanza di diversi anni, ripenso a questa storia con un sorriso. Mi è rimasto per sempre il ricordo di quella intimità burrascosa, più simile a una lotta, sotto forma di una cicatrice sulla schiena, nel punto in cui Laura mi aveva graffiato troppo forte. Non ho mai incontrato nella mia vita altre donne così appassionate e folli come lei.
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